Sin da quando ero bambino l’assioma con cui sono cresciuto era la convinzione che l’unico sport che potesse essere completo e che facesse bene fosse il nuoto, soprattutto se eri un soggetto con un atteggiamento scoliotico oppure con scoliosi vera e propria. Avresti potuto soffrire di alluce valgo, mal di testa o quant’altro, il medico ti avrebbe consigliato SEMPRE e SOLAMENTE il nuoto. “Si” diceva il dottore “il nuoto ti sviluppa le braccia, le gambe e la schiena….. ”
ASSOLUTAMENTE NO!!!!!
dai miei studi nel settore delle scienze motorie prima e nell’osteopatia poi, posso affermare che dal punto di vista posturale, il nuoto induce ad un collasso della schiena e allena soprattutto la muscolatura degli arti, senza rinforzare adeguatamente i muscoli della colonna verrtebrale. Le respirazioni forzate e la pressione esterna dell’acqua sul torace accentuano il meccanismo rotatorio delle vertebre, tipico della scoliosi, andando addirittura ad aggravarne lo stato. Se in passato si riteneva che il nuoto, in quanto praticato in scarico gravitazionale, fosse lo sport più indicato, oggi si sa invece che è molto più efficace potenziare le capacità di opporsi alla forza di gravità, cioè lavorare “in carico gravitazionale”. In altre parole si è dimostrato più utile scegliere discipline dolci, ma che insegnino la gestione della postura corretta come ad esempio il Pilates, la ginnastica posturale o un allenamento in palestra supervisionato da un personal trainer specializzato. Per chi ha la scoliosi il nuoto è assolutamente sconsigliato. Non c’è distinzione neanche tra i vari stili: la rana e il delfino possono aumentare il mal di schiena nei casi di spondilolistesi, nel caso cioè in cui le vertebre scivolino una sull’altra. Ovviamente necessario valutare ogni singolo caso. Ad esempio se la spondilolistesi fosse di primo grado è possibile praticare il nuoto con l’accortezza di fare ginnastica preventiva di rinforzo della muscolatura profonda della schiena e quindi essere assistiti da un professionista. Quindi il nuoto non solo non è terapeutico, ma a livello posturale si rivela anche dannoso. Il lavoro ottimale viene fatto svolgere dal binomio Fisioterapista e laureato in Scienze motorie perciò è a loro che bisogna rivolgersi una volta passati dall’Ortopedico. In conclusione, oggi sappiamo che il nuoto non è una terapia della scoliosi, è invece una forma di attività fisica che, come tutte le altre, ha indicazioni e controindicazioni. L’importante è utilizzarlo come strumento utile in rapporto alle esigenze del soggetto.
Dr Massimiliano Leocata